Sicurezza in autostrada: da luglio in funzione i nuovi sistemi Tutor
29/08/2018
Ormai è tutto pronto per l’entrata in funzione del nuovo sistema Tutor, lo strumento migliore a disposizione della Polizia Stradale per rilevare la velocità sulle autostrade italiane e garantire il rispetto dei limiti. Il cambio della tecnologia è stato reso necessario dopo la sentenza della Corte d’Appello di Roma, che pochi mesi fa aveva sanzionato il gruppo Autostrade per l’Italia per aver utilizzato senza permesso un brevetto di proprietà della Craft.
Si tratta di una piccola azienda di Chianti, in Toscana, che dopo aver brevettato il sistema di rilevamento, poi soprannominato Tutor da Autostrade per l’Italia, aveva avviato nel lontano 2006 una richiesta di risarcimento per copia di brevetto per oltre 6 miliardi di euro. In seguito alla sentenza la società Autostrade avrebbe dovuto rimuovere immediatamente il sistema di controllo elettronico della velocità media, tuttavia ha preferito aspettare per evitare comportamenti pericolosi e un aumento degli incidenti stradali.
Infatti, il sistema Tutor è riuscito negli ultimi 10 anni a ridurre le vittime dei sinistri sulle autostrade italiane di oltre il 70%, un risultato che permesso di salvare migliaia di vite umane. Per questo motivo Autostrade per l’Italia ha optato per il pagamento delle sanzioni previste, multe che cesseranno tra poche settimane quando entrerà in funzione il nuovo sistema Tutor 2.0.
Nuovo Tutor 2.0 sulle autostrade italiane: cos’è e come funziona
Il nuovo Tutor, il cui nome tecnico è SICVE PM ovvero Sistema Informativo per il Controllo della Velocità, funziona in maniera simile a quella del vecchio sistema di rilevazione della velocità. Il Tutor utilizzato fino ad ora era un’evoluzione del vecchio autovelox in autostrada: a differenza di quest’ultimo, che monitorava soltanto la velocità dei veicoli in un punto preciso, il Tutor era in grado di calcolare la velocità media mantenuta in un dato tratto autostradale.
Per farlo effettuava varie rilevazioni della velocità, per poi eseguire una media aritmetica dividendo tale valore per i chilometri effettivamente percorsi. Il tutto avveniva grazie a una serie di sensori posti al di sotto del manto stradale, che al passaggio dei veicoli azionavano le telecamere che rilevavano appunto la velocità.
Il sistema SICVE PM, ribattezzato anche Tutor 2.0, è stato progettato dall’azienda Autostrade Tech, una società facente parte del gruppo Autostrade per l’Italia. Il suo funzionamento è simile a quello del sistema precedente, tuttavia esistono alcune differenze sostanziali. Ad esempio, tutto il processo è stato potenziato, per assicurare rilevamenti più precisi e una velocità decisamente più elevata nella trasmissione dei dati.
Inoltre, il vecchio tutor si basava esclusivamente sulla targa per monitorare e identificare i veicoli, invece il Tutor 2.0 incrocerà una serie di informazioni differenti, che permetteranno di riconoscere con esattezza ogni autoveicolo in transito, con una precisione di oltre il 98%. Ovviamente non si tratta di una buona notizia per gli automobilisti abituati a spingere sull’acceleratore, che da agosto non potranno più contare su errori nel rilevamento da parte del nuovo sistema di controllo.
Grande novità del progetto è proprio la tecnologia PlateMatching, da qui il suffisso SICVE PM, che consentirà l’analisi di un’enorme quantità di dati praticamente in tempo reale, per offrire uno strumento estremamente efficiente alla Polizia Stradale. Quest’organo di sicurezza pubblica sarà l’unico autorizzato a gestire e controllare il funzionamento del nuovo Tutor 2.0, come stabilito tra l’altro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Tutor 2.0: da fine luglio vigilerà sul rientro dalle vacanze
L’entrata in vigore del nuovo sistema SICVE PM non è ancora stata ufficializzata, tuttavia già dalla fine di luglio i primi impianti andranno a sostituire i vecchi tutor, per vigilare sul rientro di milioni di persone dalle vacanze estive. Si tratta di un momento particolarmente delicato per la sicurezza stradale, a causa del maxi-esodo che vede migliaia di veicoli transitare sulle arterie autostradali ogni ora, diretti dal sud al nord del Paese.
Proprio per questo i primi sistemi saranno attivati nei tratti autostradali maggiormente congestionati, mentre successivamente verranno installati sull’intera rete autostradale, andando a prendere il posto dei 333 punti in cui operavano i vecchi autovelox tutor. Complessivamente i tratti di autostrada coperti dal nuovo SICVE PM saranno 242, interessando oltre 3.000 chilometri autostradali.
Inoltre, il nuovo Tutor 2.0 avrà delle funzioni aggiuntive, infatti non sarà utilizzato soltanto per rilevare la velocità media e sanzionare chi non rispetterà i limiti di velocità in autostrada. Il sistema SICVE PM aiuterà la Polizia Stradale a monitorare anche i flussi di traffico, grazie a una serie di sensori magnetici e radar e a speciali rilevatori GPS. Tutti i dati saranno inviati ai server centrali e gestiti dalla Polizia Stradale, nel centro tecnico di Roma del CNAI.
Qui verranno elaborate tutte le informazioni ottenute con il Tutor 2.0 in autostrada, per aiutare gli agenti di Polizia presenti sul campo a garantire l’incolumità degli utenti della strada, intervenendo con maggiore prontezza in caso di emergenze e ovviamente inviando anche multe e sanzioni per i trasgressori colti in flagranza. Nonostante l’antipatia diffusa verso gli autovelox, il sistema Tutor, vecchio o nuovo che sia, garantisce principalmente la sicurezza dei guidatori e dei passeggeri, perciò è importante capirne l’utilità e rispettare sempre i limiti di velocità, specialmente quando si viaggia in autostrada.
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